Le orme di dinosauri su Monte Cagno

Siamo sul Monte Cagno, lo skyline a 360 ° ci regala una vista impagabile della catena del Gran Sasso. Alle pendici il comune più alto degli Appennini, Rocca di Cambio,  1434 mt. Su questo altopiano carsico, spezzato oggi  dalle creste con un ecosistema  di lupi, volpi, cervi, orsi, aquila reale, il tempo geologico è passato lasciando il segno. Ma, per capirlo, bisogna fare un grande sforzo d’immaginazione, sostituire alle cime dei monti  l’orizzonte piatto  del mare, al verde dei boschi l’azzurro delle acque.  Sì perché questo ecosistema protetto oggi dal  Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, un tempo incredibilmente lontano era un arcipelago tropicale bagnato dal mare aperto, con terre affioranti circondate da scogliere, come le odierne Bahamas. La stessa immaginazione deve andare oltre  perché la  placca calcarea, ora quasi verticale, situata a oltre 1900 metri di quota sul Monte Cagno,  125-113 milioni di anni fa era piana ed interessata dal passaggio di  dinosauri che hanno lasciato impresse su queste terre emerse,  quando il livello del mare si abbassava, le loro orme. Ma non solo. Dal rilievo dell’impronta  più grande, 135 cm  di lunghezza, sappiamo che quel  terapode carnivoro gigante si è accovacciato, è il solco del metatarso e falange a dircelo. Altre vicine, alternate e più allungate, sono probabilmente di altri dinosauri in movimento,  impossibile dire se impresse nello stesso momento. Le grandi dimensioni delle orme, che fra l’altro suggeriscono una lunghezza dell’animale di 7-9 mt,   hanno cambiato l’architettura della conoscenza essendo impronte del più grande dinosauro bipede carnivoro documentato fino a oggi in Italia.  La  scoperta  dei  ricercatori dell’INGV è del 2006 ma solo nel 2017 è stato possibile completare lo studio scientifico con la fotogrammetria digitale con drone e  l’aiuto di  esperti dell’ Università La Sapienza  di Roma. Nel 2018 è arrivato anche il decreto del MiC di dichiarazione di notevole interesse culturale del sito paleontologico, un ulteriore riconoscimento all’importante scoperta che ha aperto uno    scenario molto suggestivo sui dinosauri e le possibili rotte di migrazioni passate qui, dove noi oggi saliamo,  su questa lavagna preistorica di Monte Cagno, un tempo terra emersa dal mare.

Immagine ripresa dall’articolo scientifico sotto citato

Si ringrazia Maria Adelaide Rossi,  già funzionario MiC

Approfondimenti:  P. Citton, M. Romano, R. Carluccio, F. D’Ajello Caracciolo, I. Nicolosi, U. Nicosia, E. Sacchi, G. Speranza and F. Speranza – The first dinosaurtrack site from Abruzzi Monte Cagno, Central Apennines, Italy, in CretaceousResearch,  January 2017 DOI: 10.1016/j.cretres.2017.01.002

Foto ripresa da https://www.abruzzowild.com/escursioni-parchi-abruzzo/trekking-dei-dinosauri-abruzzo-2/ e dall’articolo in inglese già citato